Buongiorno a tutti i Distopici qui sintonizzati.
Quest’oggi vi parlo di un romanzo uscito quasi 30 anni fa. Anche se non catalogabile tra i classici, Il Racconto dell’Ancella è un distopico coi fiocchi, pubblicato in tempi non sospetti, dove anche la definizione “distopico” faceva fatica a trovarsi nei romanzi pubblicati.
Il Racconto dell’Ancella parla di un futuro in cui, in seguito a disastri nucleari, le donne sono diventate quasi completamente sterili. Il governo americano – Galaad – ha deciso quindi di limitare sempre più la loro libertà e dare alle poche fertili il privilegio di diventare Ancelle, in pratica schiave al servizio dei Comandanti (uomini politici influenti) per dargli un figlio (che la moglie non è in grado di dare).
La protagonista aveva un lavoro e una famiglia, un marito e una figlia e ora ci racconta in questo libro la sua nuova terribile vita da Ancella.
Da questo libro è stata recentemente tratta una serie TV “The Handmaid’s Tale” che, sembrerà strano, ma è ancora più bella del libro (al momento è solo in inglese coi sottotitoli ma da settembre arriverà anche in Italia su Tim Vision).
Il Racconto dell’Ancella (recentemente ristampato da Ponte alle Grazie) di Margaret Atwood è un diario intimista e spaventoso di una realtà immaginata ben trent’anni fa ma che non è così inverosimile da quello che può davvero succedere.
TRAMA
In un mondo devastato dalle radiazioni atomiche, gli Stati Uniti sono divenuti uno Stato totalitario, basato sul controllo del corpo femminile. Difred, la donna che appartiene a Fred, ha solo un compito nella neonata Repubblica di Galaad: garantire una discendenza alla élite dominante. Il regime monoteocratico di questa società del futuro, infatti, è fondato sullo sfruttamento delle cosiddette ancelle, le uniche donne che dopo la catastrofe sono ancora in grado di procreare. Ma anche lo Stato più repressivo non riesce a schiacciare i desideri e da questo dipenderà la possibilità e, forse, il successo di una ribellione. Mito, metafora e storia si fondono per sferrare una satira energica contro i regimi totalitari. Ma non solo: c’è anche la volontà di colpire, con tagliente ironia, il cuore di una società meschinamente puritana che, dietro il paravento di tabù istituzionali, fonda la sua legge brutale sull’intreccio tra sessualità e politica. Quello che l’ancella racconta sta in un tempo di là da venire, ma interpella fortemente il presente.
Margaret Atwood, una delle voci più note della narrativa e della poesia canadese, è nata a Ottawa nel 1939.
Nella sua prolifica carriera ha pubblicato una quarantina di libri tra romanzi, racconti, raccolte di poesia, libri per bambini e saggi.
Più volte candidata al Premio Nobel per la letteratura, ha vinto il Booker Prize nel 2000 per “L’assassino cieco” e nel 2008 il premio Principe delle Asturie.
LA SERIE
Il 26 settembre arriva in Italia su TimVision la serie omonima tratta da questo libro “The Handmaid’s Tale”. E’ questo il caso di una trasposizione cinematografica che supera in bellezza (e durezza) quella del testo scritto.
Saranno 10 le puntate che racconteranno la storia dell’Ancella ma, vi anticipo fin d’ora che è stata rinnovata da Hulu per una seconda stagione: mentre la prima ricalca esattamente il libro, nella prossima sarà tutto “inventato” dagli sceneggiatori.
Davvero imperdibile per gli amanti del genere e voi lo avete letto? Avete visto o vedrete la serie?
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Qui potrete trovare altre info sul romanzo.
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