Buongiorno Distopici!
Eccoci a un altro appuntamento con la rubrica Mysterious Writer! E l’autrice di cui vi parlerò oggi non potrebbe essere più Mysterious di così 😉
Infatti, dopo aver scandagliato la rete e sguinzagliato i segugi, ancora oggi non si hanno notizie di una suo biografia ufficiale.
Perciò leggete attentamente le risposte alle domande che le abbiamo rivolto durante l’intervista e scoprirete una persona davvero fantastica 🙂
Stiamo parlando di Francesca Caldiani, autrice di “TWIZEL“, edito da La Corte Editore.
Iniziamo subito presentando la sua opera ovviamente, che presto avremo il piacere di leggere e recensire per voi 😉
TRAMA:
Twizel, Nuova Zelanda. Tutti si conoscono sin dalla nascita. Per Carly Brooks, sedici anni, il villaggio rappresenta l’inferno in cui è costretta a vivere, vittima del bullismo dei compagni. Eppure ha un segreto: la sua migliore amica è stata Lauren Brydon, ragazza molto popolare morta misteriosamente due anni prima in un incidente sul lago Pukaki. Da allora Carly progetta di risolvere il mistero, ma per farlo è costretta a coinvolgere il fratello gemello di Lauren, Bentley, e Oliver Riley, da sempre suo carnefice. La ricerca della verità porta i tre ragazzi sulle sponde del lago, dove tutto è cominciato, che farà loro scoprire che dietro a quelle acque cristalline è nascosta un’altra dimensione, un’altra Twizel. Scopriranno inoltre che la loro vita non è quella che ricordano, che la loro memoria è stata in realtà inculcata da qualcun altro e che ci sono più segreti di quanti ne avrebbero mai immaginati. In questa nuova dimensione, i tre ragazzi dovranno trovare il modo di recuperare i loro ricordi, di rielaborare il loro vero rapporto e, soprattutto, di sopravvivere per salvare gli amici scomparsi e cercare di tornare alla Twizel reale.
Per ulteriori dettagli vi invitiamo a visitare la nostra pagina dedica al romanzo 😉
Ma adesso passiamo all’intervista fatta a Francesca Caldiani, di cui riportiamo solo alcune domande per evitare un articolo più lungo delle Sacre Scritture!
- Di cosa parla “Twizel”? Da cosa è nata l’idea?
- Twizel è un piccolissimo villaggio realmente esistente dell’Isola del Sud della Nuova Zelanda. Un paradiso terrestre, nella regione dei laghi ma… lontanissimo da qualunque altra forma di civiltà. Il romanzo nasce da un viaggio e dai racconti delle persone che ho incontrato: e se in un mondo così piccolo e chiuso succedesse qualcosa di sconvolgente? Se ci fosse un segreto custodito da pochi? Se la vita che pensano di vivere fosse del tutto fasulla?
- Il pubblico di lettori “fantascientifici” di oggi, tende molto spesso a snobbare (o considerare come scifi di secondo piano) i romanzi Young Adult, ritenuti molto spesso troppo superficiali o troppo per ragazzi. Assodato che ognuno la pensa come vuole, come pensi si possa colmare questo gap? O meglio, come pensi si possa “riabilitare” questo genere con il resto del pubblico di scifi, visto e considerato che lo YA non solo è tra i più venduti al mondo, ma in molti casi è anche di ottima qualità… che ne pensi? Marco F.
- Bella domanda! Parli con una che si divora lo young adult anche adesso che non è più tanto young… Ho sempre pensato che la definizione young adult identificasse l’età dei protagonisti assai più che un genere di romanzo. All’estero questo è un concetto chiarissimo: e la letteratura YA viene divorata molto più dagli adulti che dagli adolescenti. Fenomeni come Hunger Games, Divergent, Maze Runner… tutti di grande risonanza, con protagonisti adolescenti, tutti fatti benissimo (che io ho personalmente atteso e divorato)… ma che non hanno inventato il genere. Ender’sGame (un capolavoro, tra i miei libri preferiti) era stato classificato young adult senza problemi eppure ha una complessità psicologica e scientifica degna di qualunque romanzo di narrativa contemporanea. Temo che lo snobbismo sia un fenomeno tutto italiano. Se un libro è ben scritto, non c’è età di lettura. Aggiungo che quello stesso snobbismo coinvolge in realtà tutta la letteratura fantastica. In Italia ancora troppo spesso considerata di serie B. Eppure qualcosa si muove…
- Ci parli un po’ dei personaggi principali di Twizel?
- Dico sempre che i personaggi principali sono 4. I tre ragazzi, Carly, Oliver e Bentley: tre sedicenni cresciuti a Twizel con ruoli predefiniti, come spesso accade in posti così piccoli. Carly, timida, insicura, rassegnata a una vita di umiliazioni. Bentley, con il suo passato oscuro, ma cicrondato da una inspiegabile ammirazione. E Oliver, superficiale e cattivo. Ma saranno davvero questi i loro ruoli? E poi c’è la quarta protagonista… Twizel. La voce collettiva di un villaggio che giudica e condanna, ma che nasconde anche una verità sconcertante che molto ha a che fare con l’identitò di tutti….
- Qual è la tua formazione scolastica e cosa ti ha fatta avvicinare alla scrittura? Nasce dall’incoraggiamento di un insegnante? Di un amico? Oppure da una storia che si raccontava nella tua testa? Anna S.
- Arrivo da studi classici, che hanno certamente aiutato. Ma il processo creativo lo attribuisco all’infanzia… guardavo le persone e ne immaginavo storie di fantasia… credo di essere rimasta aggrappata a quella bambina, che cerca di guardare oltre una realtà che in fondo non accetta del tutto.
- Quali sono le tematiche che ti stanno più a cuore, da autrice, ma anche da lettrice. Lorenzo S.
- Il cervello umano. Un tema che ha mille sfumature, mai saturo nella letteratura. Amo la space opera e la fantascienza di quel genere, ma il mio vero amore sta nel cuore dell’umanità, nelle potenzialità inespresse e nel confronto eterno tra scienza e spirito.
- Come sei arrivata alla pubblicazione con La Corte Editore?
Raccontaci la tua avventura editoriale. - Venivo da una realtà editoriale più piccola (Watson Edizioni di Roma). La Corte è una realtà più grande, ormai già affermata, con autori eccezionali e un editore che crede fortemente in ciò che fa, mettendoci anima e corpo… volevo pubblicare a tutti i costi con loro e quando mi metto in testa una cosa … :)Ovviamente è stata utilissima la prima esperienza editoriale. E’ un mondo in cui sono entrata un passo alla volta (non è così per tutti), girando e conoscendo. Tutte esperienze bellissime.
- A cosa stai lavorando al momento?
- Astrofisica, capacità matematiche fuori dal comune e incapacità relazionali… Non dico altro. Ho messo il sangue in questo nuovo lavoro. Ho dovuto pure prendere lezioni di chimica e fisica (lascio immaginare le risate).
L’entusiasmo del Gruppo Leggere Distopico nei confronti di Francesca è stato davvero notevole, e a noi ha fatto molto piacere poter offrire agli amanti del genere un’occasione per conoscere un’autrice meritevole.
Noi leggeremo presto il suo romanzo! E voi?
Alla prossima!
Bye Bye!
3 Replies to “Mysterious Writer: Francesca Caldiani”