Bentornati alla nostra rubrica Mysterious Writer, che oggi vede ospite Erik Sancin, autore del romanzo “L’Ascensore“.
Erik è stato nostro ospite nel gruppo Leggere Distopico e oggi riassumeremo per voi ciò che gli abbiamo chiesto.
Ma prima conosciamo meglio la sua opera ed Erik ovviamente 😉
TRAMA:
La Terra è stata devastata dall’uomo e dai cataclismi che hanno lasciato dietro di sé uno scenario apocalittico. L’umanità decimata è riuscita nel corso dei millenni a ricostituire una nuova società, vivendo pacificamente in piccoli insediamenti agricoli. Ma un pericolo minaccia l’esistenza dei sopravvissuti. Grossi e letali robot, comandati da un nemico sconosciuto, piombano sulle comunità umane portando distruzione e morte. Il loro passaggio lascia l’aria irrespirabile e i fiumi neri e viscosi di petrolio grezzo. Le fabbriche che costruiscono in poche ore inquinano la Terra, e la gente viene sfruttata e uccisa senza alcuna pietà. Emper e i suoi compagni non si danno per vinti e organizzano la resistenza: ma chi sono questi nemici? Alieni? Uomini mutanti? E come fare a difendersi quando la tecnologia degli avversari è immensamente più evoluta e i loro carri armati distruggono tutto quello che trovano davanti? Un romanzo di fantascienza e di azione che cela un messaggio molto attuale.
Erik Sancin, nato nel 1981 in Slovenia, è cresciuto a Trieste, dove ha frequentato le scuole statali slovene. Attualmente vive a Isola d’Istria e lavora nel campo dell’istruzione. Nel 2003 ha pubblicato un romanzo giovanile in lingua slovena “Nekje sredi vročine” (Da qualche parte nella calura) con la casa editrice CZ e ad aprile 2018 è uscito in self-publishing il suo secondo romanzo, “L’Ascensore”, tradotto dall’autore stesso in lingua italiana.
INTERVISTA:
- Da cosa nasce l’idea per questo romanzo?
- L’idea nasce da una notizia letta sul web – quando la Cina avrebbe abbattuto un proprio satellite in orbita nel 2007 (ho letto la notizia nel 2015) e lo stesso giorno si era guastato l’ascensore del condominio dove vivevo. Il giorno dopo mi sono messo a scrivere – l’idea era di creare un romanzo d’azione ambientato nel futuro, dove gli essere umani stanno ancora pagando le conseguenze delle azioni della società odierna.
- Quali sono i tuoi autori di riferimento?
- Per quel che riguarda l’avventura e azione, sicuramente Henry Rider Haggard, l’autore tra l’altro delle Miniere di re Salomone, per la distopia e fantascienza i classici P.K. Dick, Asimov, Bradbury, Orwell ecc.
- Sei appassionato anche di film del genere?
- Francamente fino ai 30 anni (ora ne ho 37) la fantascienza la leggevo soltanto, poi ho recuperato 🙂 con Star Trek. Devo aggiungere che, essendo nato nel ’81, sono cresciuto con i film di Schwarzenegger, Bruce Willis e Charles Bronson. Per i film di fantascienza ho ‘recuperato’ negli ultimi anni. Tutt’altro discorso vale per i libri, da quanto ho imparato a leggere e scrivere mi trovate sempre con un libro tra le mani, di tutti i generi.
- Se ti chiedessero di scrivere un genere diverso? Quale sarebbe?
- Questo non e’ il mio primo romanzo, il primo e’ del 2003 il quale l’ho pubblicato nella mia lingua madre, lo sloveno, e si tratta di un romanzo adolescenziale-giovanile e per nulla fanstascientifico-distopico. Da menzionare che anche l’Ascensore l’ho prima scritto in lingua slovena e dopo averlo pubblicato – essendo bilingue – l’ho tradotto anche in italiano. Se mi chiedessero di scrivere un genere diverso – probabilmente qualche poliziesco o simile.
- Quali sono le sensazioni che hai provato appena finito di scrivere questo romanzo? Come vive un autore il periodo tra la fine del processo creativo e l’attesa della pubblicazione? Sergio S.
- Le sensazioni sono un miscuglio di gioia (evviva, ci siamo riusciti) e ansia e angoscia (oddio, ed ora, cosa faccio?). Per l’Ascensore tra scriverlo e poi anche tradurlo sono passati due anni e una volta finito tutto ero un po’ smarrito – e ora? cosa farò nel tempo libero? Il tempo tra il processo creativo e la pubblicazione è secondo me tra i peggiori – ma allora, perché ci mettono tanto? mammamia quanto sono lenti!! ecc. 🙂 Nonostante tutto, io scrivo per passione, quindi ogni lavoro completato significa gioia e senso di felicità e orgoglio.
- Questo romanzo fa parte di una saga. Ce ne vuoi parlare?
- Esatto, sarà un saga, la seconda parte e’ già in fase di creazione. Originariamente era previsto un solo romanzo (L’Ascensore appunto) ma poi mi sono reso conto di aver ancora tante cose da dire e da raccontare. Già L’Ascensore offre un paio di spunti per il proseguimento, ma per scoprirlo dovrete leggerlo.
Come sempre ringraziamo l’autore per il tempo che ci ha regalato.
Non ci resta che invitarvi a scoprire questa nuova serie e darvi appuntamento alla prossima 😉