Ciao a tutta la nostra ciurma distopica! Oggi ho il piacere di proporvi la recensione del romanzo distopico “I cercatori di pace” della bravissima Laura Costantini. Un libro veramente valido e che incanta il lettore pagina dopo pagina. Ma bando alle ciance vi lascio alla recensione.
In un mondo sconvolto da cinquecento anni di guerra, si trova al giudizio finale, quando una pericolosa cometa ne minaccia l’intera esistenza. Quattro ambasciatori rappresentanti dei quattro regni che governano la Terra ( la principessa Litia di Dafmor, Ghillean di Oqrius, il generale Kimen di Neapyx e Tarnell, il bandito ribelle di Kinderion) vengono scelti per un importante, quanto pericoloso, incarico ; trovare il Mutato e le super armi sepolte da secoli in un luogo dimenticato, entrambi utili per porre fine alla guerra e distruggere la cometa. I nostri protagonisti affronteranno un duro, pericoloso, ma affascinante viaggio attraverso popoli e territori incontaminati, tramite il quale scopriranno verità nascoste e per troppo tempo taciute. La missione si rivelerà tutt’altro che tranquilla, qualcuno vuole scombinare le carte in tavola e portare a compimento i propri scopi agendo nell’ombra. Un viaggio verso l’ignoto che cambierà per sempre l’esistenza dei nostri protagonisti e la sorte dell’intera umanità.
Illustrazioni di Niccolò Pizzorno
Il romanzo mi è piaciuto moltissimo ne sono rimasta piacevolmente incantata a partire dalla sinossi, in un crescendo di emozioni in corso di lettura. Lo stile dell’autrice è fluido e permette di proseguire velocemente. Ogni aspetto è curato in maniera precisa e non ridondante, sia per quanto riguarda i dialoghi che per le descrizioni, che invece ho apprezzato particolarmente, in quanto consentono al lettore di immedesimarsi e immergersi nei mondi, paesaggi e popoli descritti. Precisa l’analisi dei personaggi che sono inseriti in maniera pronta e ottimale nelle vicende. Ben approfondito l’aspetto descrittivo e psicologico. In questo senso la mia preferenza va al Viandante proprio per la sua complessità e imprevedibilità. Curate, inoltre, le ambientazioni e gli aspetti socio- politici delle realtà rappresentate. Per molti aspetti questo libro mi ricorda nella sua incantevole complessità e bellezza “Il Signore degli Anelli” di Tolkien. Un romanzo che è stata una piacevole scoperta e che mi ha entusiasmata pagina dopo pagina e dove i colpi di scena sono sempre in agguato. Allora, cosa aspettate a leggerlo?
Citazione:
“Mi chiamo Eiren. Il mio nome vuol dire pace. Mia madre lo scelse per questo motivo, E perché così si chiamava la donna che diede la luce Dareh e che non sopravvisse al saperlo trasformato in una macchina. Sono qui per raccontare. è questo che faccio: racconto la storia del mio mondo e di come l’amore di una donna e la generosità di un uomo lo restituirono al futuro”