Buongiorno Amici Distopici!
Come avrete capito dal titolo, il nostro super gruppo Distopico ha avuto il piacere di ospitare un altro scrittore in gambissima.
Si tratta di Carlo Vicenzi, autore della serie Nyctophobia, pubblicata da Dunwich Edizioni.
Ma conosciamo meglio il nostro ospite.
Classe 86, Carlo Vicenzi è traduttore e romanziere perché a detta sua: «Lavorare con le storie è la cosa più bella che ci sia. E poi se non scrivessi impazzirei in meno di un mese.»
Eclettico autore che spazia dal Fantasy alla Fantascienza (I Cento Blasoni, Ultima la città delle Contrade e Nyctophobia), è abbastanza versatile da aver sceneggiato fumetti ed pure autore di racconti e romanzi Romance (non è colpa sua, c’era in ballo una scommessa.).
Collabora con la rivista Il Lettore di Fantasia e si possono leggere i suoi articoli su Orgoglio Nerd.
Come avrete intuito da queste poche righe, il nostro Carlo è un tipo davvero interessante. Ma le sue opere? Lo saranno altrettanto? Noi pensiamo proprio di sì!
TRAMA
Le porte della città si sono chiuse alle spalle di Eliana, sul suo capo una sentenza di esilio che ha lo stesso sapore di una condanna a morte. Nessuna luce. Il Buio ha nascosto il sole agli occhi degli uomini e ora il mondo è immerso nell’oscurità. In un futuro distopico gli esseri umani si sono rinchiusi nelle città, dove possono tenere a bada le Tenebre con il fuoco e l’elettricità. Ma l’ignoto ha sempre esercitato un ambiguo fascino sull’uomo e l’Oscurità sembra diffondere un irresistibile richiamo per coloro che le prestano orecchio. Gli sguardi si rivolgono all’esterno, là dove il Buio ha nascosto il mondo e lo ha plasmato a sua immagine: esseri privi di occhi strisciano dove la luce non arriva, creature sconosciute pronte a ghermire chiunque sia abbastanza pazzo da allontanarsi dalle zone illuminate.
Come può Eliana sopravvivere in quella nera realtà dove lo spegnersi della fiaccola significa morte certa? E, soprattutto, saprà resistere alla tentazione del Buio?
Da poco è disponibile anche il sequel “Nyctophobia 2. Il cuore della notte”.
Dettaglio non da poco, a questo link potrete leggere gratuitamente Nyctophilia, il racconto prequel del primo romanzo. Come dicevamo è del tutto gratuito, e vi potrete trovare alcuni dei personaggi della vicenda principale insieme ad altri ancora non noti. Può essere letto anche prima del libro, e contiene degli interessanti approfondimenti sulla natura del buio.
Ma adesso passiamo all’intervista!
Il Giovedì, giorno in cui solitamente ospitiamo gli autori, i picchi di interazione fra i membri del gruppo balzano alle stelle, quindi ci scusiamo se riportiamo solo una parte delle domande che sono state poste all’autore, ma diversamente ci vorrebbe un post chilometrico!
- Ho avuto il piacere di leggere appena uscito questo libro (il secondo è disponibile da poco) e la cosa che più mi ha colpito è l’ambientazione e noi Distopici sappiamo quanto sia importante.
Carlo, raccontaci il mondo all’interno del quale si svolge Nyctophobia.
Il mondo di Nyctophobia è caratterizzato soprattutto da una cosa: il Buio. Tutta l’Italia è calata in un’Oscurità profonda che non lascia mai spazio al giorno, scesa sulla terra circa sessant’anni prima. Le città maggiori (come Bologna, Parma, Ferrara Lucca ecc) si sono rinchiuse all’interno delle proprie antiche cinte murarie medievali, sfruttando la luce elettrica per tenere lontana la Notte. Nessuno resta mai senza una fonte luminosa e il motivo è molto semplice: il Buio non è solo un’assenza di luce, ma un’entità viva e sconosciuta, in grado di cambiare e alterare ciò che tocca.
Gli esempi più evidenti sono flora e fauna: in meno di un secolo si sono adattati all’ambiente privo del sole, dando vita a nuove specie, a volte utili, a volte pericolose e spesso bellissime.
Ma il peggio accade agli esseri umani che vengono avvolti dal Buio…
- Parlaci dei protagonisti della tua storia.
Eliana ha 13 anni all’inizio della vicenda, un’età di transizione piena di insicurezze in cui tutto è possibile. È stata esiliata dalla Città di Bologna per aver resistito a un tentativo di violenza da parte del figlio del Podestà, il governatore locale. Essere allontanata dalla luce è praticamente una condanna a morte, soprattutto perché nessuno all’interno delle mura sa di preciso cosa si annidi nel Buio. Eliana comincia così il suo viaggio e la sua crescita, che è il cardine centrale della vicenda: prima ancora di parlare del mondo e della società ho voluto parlare di lei e della lotta contro le paure che abbiamo dentro di noi. E poi è testarda, cocciuta, curiosa e certe volte avventata.
- Qual’è il personaggio a cui sei più affezionato?
Sicuramente Glauco, con la sua sciarpa, la voce ruvida e il pragmatismo tagliente.
- Si tratta di una duologia o di una serie?
Una serie (spero!): sto scrivendo il numero 3 in questo momento. In realtà sto ancora facendo fermentare alcune cose sul fondo della mia mente, ma è parte del processo creativo quindi è come scri… ah, da dietro le quinte mi dicono di accampare meno scuse e iniziare la stesura.
- Raccontaci della tua esperienza editoriale con la Dunwich Edizioni.
Sono con loro quasi dalla nascita della CE. Mauro Saracino è un ottimo editor ed è molto professionale e disponibile. Ho pubblicato con loro il mio primo romanzo, “Ultima la città delle Contrade” (un po’ distopico anche questo, basato sulla vecchia tradizione di casa nostra del Palio delle Contrade, come c’è in tante città, tipo Siena). Crede molto nella serie di Nyctophobia e spero di non deludere le aspettative.
- Perché un lettore dovrebbe leggere la serie Nyctophobia?
Perché parla di paure ma non per spaventare, perché parla di crescita e di determinazione. Ognuno di noi ha paura di qualcosa, non necessariamente del buio. Questa è una serie che parla di quello che sta al di là della paura e di ciò che crediamo spaventoso come preconcetto. E poi son libri corti, non perderete troppo tempo.
- C’è un aspetto riguardante Nyctophobia che vorresti sottolineare?
Vorrei spendere un istante per parlare del motivo che mi ha convinto a scegliere l’Italia come ambiente per tutte le mie storie. Lasciamo stare il patriottismo di cui non sono portatore. Ho deciso di scegliere l’Italia e l’Emilia (in Cuore della Notte anche Marche e Toscana) perché al giorno d’oggi tutti sembrano voler credere che i fatti interessanti possano avvenire solo a NY o LA. Magari a persone di nome Jack e Kimberly. Se il genere Distopico deve essere uno specchio delle brutture della società di oggi allora perché non incorniciare la vicenda proprio a casa nostra? Perché cercare posti sconosciuti e lontani quando ci si può calare in qualcosa che si conosce e vederlo trasfigurato? Parlare delle bellezze delle nostre terre sarebbe banale, concentriamoci sul fatto che l’inquietudine diventa più pungente quando la riscontriamo in quella zona che noi riteniamo sicura, la nostra Comfort Zone.
- Okay. Adesso sbottonati un po’. Dicci qualcosa su di te.
Carlo Vicenzi è un traduttore di 31 anni che ha iniziato a scrivere in terza elementare, per poi lasciar perdere. Si è accorto a 22 anni che quello che voleva fare nella vita era scrivere delle storie e a questo punto non può fare altro, perché le sue competenze si limitano a questo campo, oltre quello di viziare la donna con cui si sposerà tra 2 mesi.
Cosa ne dite? Vi è venuta voglia di immergervi nell’oscurità di questa serie?
A me sì!
Buone letture amici Distopici e alla prossima intervista!
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