Buongiornissimo cari lettori e lettrici!
Oggi ho il piacere di proporvi la recensione di un romanzo veramente innovativo e sorprendente. Si tratta di “Oval” dell’ autrice Elvia Wilk, edito da Zona42 che con questo libro è al suo debutto.
Ecco la trama:
Berlino oggi. Contemporaneità e creatività, globalità culturale e dinamismo aziendale, musica techno e genetrificazione.
E domani? Il domani di Berlino è la Berg, esperimento ecosostenibile eretto come guida ed esempio per un futuro verde da una corporazione tentacolare.
Anja non ha neanche trent’anni e vive sulla Berg nella sua nuova casa a emissioni zero, nell’ incertezza di un futuro che tarda ad arrivare, proprio come tutti i suoi amici e gli affetti, uno più smarrito dell’ altro. Tra tutti, il suo sfuggente partner Louis, fresco reduce da un lutto e sull’ orlo di una metamorfosi.
In un futuro neanche troppo lontano, l’attenzione sui cambiamenti climatici dovuti all’inquinamento e l’ impoverimento delle risorse della Terra causato dal suo sfruttamento da parte dell’ uomo, diventa vitale.
Nel Mondo ogni realtà urbana è impegnata nel preservare l’ ambiente cercando di salvare ciò che resta.
Berlino da città a metropoli cosmopolita una delle realtà più moderne e all’ avanguardia in Europa. Qui, una multinazionale decide di investire parte del suo capitale in un progetto estremamente innovativo e rivoluzionario che prende il nome di Berg: un vero e proprio quartiere fondato sull’ ecosostenibilità. Le case sono costruite con materiali naturali e “viventi” e tutto il suo funzionamento è fondato sul controllo delle risorse e uno smaltimento “consapevole” dei rifiuti. A questo progetto aderiscono due ragazzi: Anja, una brillante biologa e il fidanzato Louis, che da poco ha perso la madre. L’ autrice sviluppa la sinossi analizzando la loro esistenza sia come coppia che come individui, soffermandosi sulla loro carriera, ponendo particolare attenzione sul rapporti tra uomo, ambiente e nuove tecnologie e come esse vengano utilizzate per migliorare la nostra esistenza.
Un altro aspetto sul quale viene posta attenzione è il rapporto tra esseri umani e le relazioni che intercorrono tra questi ultimi. Con lo sviluppo della tecnologia è evidente come le persone si siano allontanate dai rapporti interpersonali come la vicinanza , l’ altruismo, la generosità verso il prossimo, per dirne alcuni. In questo senso l’ autrice introduce una pillola miracolosa, l’ Oval, che rende più generosa la popolazione provocando piacere nell’ azione.
La palestra era piena, così piena che alle docce si stava formando la fila: troppi corpi, troppo vicini l’uno all’ altro, che quasi si sfioravano. C’era qualcosa di sinistro e familiare in tutti quei corpi in fila nella stanza piastrellata, corpi con gli stessi attributi in diverse varianti, due di queste, due di quelle, una di quelle. La palestra faceva già una selezione dei corpi robusti e in salute, per cui le variazioni erano minime, irrilevanti, finché quei corpi non venivano svestiti e sfoggianti in quell’ unico spazio umido.
Il creatore è proprio Louis che per portare avanti il suo progetto è disposto a mettere a repentaglio la sua relazione con Anja.
Il romanzo mi è piaciuto sufficientemente. Posso ritenermi completamente soddisfatta per quanto riguarda le tematiche trattate e per la loro originalità, un po’ meno per l’ esposizione. Lo stile della scrittrice, infatti, non è fluidissimo. Molto spesso mi sono dovuta soffermare sulle pagine per capire appieno il messaggio nascosto tra le righe. Senz’ altro è stata una lettura per niente banale che impone al lettore di riflettere ciò che legge. Una storia dalle mille sfaccettature ben sviluppata sia dal punto di vista ambientale che dei personaggi. Ogni aspetto è ben curato e trattato. La nota dolente è, appunto, lo stile che ha appesantito un po’ la lettura rallentandola. Ottime premesse un po’ sprecate ma che complessivamente rendono la lettura interessante.
Valentina Meana